DIFFUSORI CO2
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Precedentemente abbiamo affermato, nella sezione dedicata all'ANIDRIDE CARBONICA, come questo gas sia indispensabile per le piante e importante per la vita dei pesci. Nonostante venga prodotta dalla respirazione dei pesci e dall'attività batterica , questo gas si disperde dall'acquario molto rapidamente. I fattori che influiscono sul suo veloce abbassamento del valore, sono da imputare dall'assorbimento da parte delle piante nel corso dei processi metabolici, e dagli aeratori o pompe di filtraggio ,che facilitano la sua fuoriuscita dall'acquario, mediante il movimento dell'acqua. Per ovviare a questo genere di problema che influenza l'equilibrio del nostro sistema acquatico, si possono usare delle apparecchiature specifiche nate per diffondere l'anidride carbonica in acquario. Ovviamente ciò deve essere eseguito, rispettando il fabbisogno giornaliero delle piante, che si aggira intorno al 1,5 mg per cm2 di superficie fogliare, e non si deve superare i 20 mg/l per non recare danni irreparabili ai nostri pesci. Come prima regola da rispettare per eseguire una buona diffusione di anidride carbonica, dobbiamo svolgerla durante le ore diurne, per via dell'assorbimento giornaliero di CO2, da parte delle piante. Durante il processo di diffusione, non bisogna utilizzare l'aeratore che provocherebbe la perdita del CO2. E' bene non avere una chiusura ermetica dell'acquario, per non creare possibili ristagni di CO2 tra acqua e coperchio, diventando pericolosi per i pesci abituati a respirare anche aria atmosferica; si consiglia di fare dei piccoli fori sul coperchio. Ora vediamo come è formato un impianto tipico per la diffusione di CO2. Iniziamo dalla bombola in acciaio contenente anidride carbonica, essa una volta che si è svuotata, si ricaricherà da un qualsiasi negozio specializzato di acquariofilia, mi raccomando di portargli la bombola completamente ghiacciata, quindi che sia stata una giornata nel congelatore o freezer, per consentirgli l'operazione di ricarica. Sulla bombola andremo a collocare i manometri di indicazione, con il riduttore di pressione e la valvola a spillo, che ci consentirà di effettuare le regolazioni delle bollicine di CO2 da introdurre nell'acqua. Per interrompere la somministrazione notturna di CO2 impiegheremo un elettrovalvola pilotata dal timer dell'illuminazione. Ci sarà un contabollicine e per terminare metteremo o una chiocciola per la diffusione o una bio-stazione di filtraggio, il tutto e collegato tra di loro con un tubicino . Questo tipo di impianto è per acquari che vanno dai 50 a i 3000 litri. Impianti di diffusione di CO2 ne esistono anche di più economici; FOTO avremo una bombola di anidride carbonica non ricaricabile , che ogni volta andrà sostituita, il suo funzionamento si basa sulla reazione di fermentazione autoregolante. Non avremo i manometri, riduttore di pressione e valvola a spillo, ma tutto verrà sostituito da un termorecipiente, che ne garantisce il controllo della temperatura della bombola. In base alla temperatura dell'acqua avverrà l'autoregolazione delle bollicine. In conclusione ci sarà il contabollicine e la chiocciola per la diffusione. Questo tipo di impianto, è adatto per acquari tra i 50 e i 100 litri. Si può anche risparmiare notevolmente non acquistando le apparecchiature per la somministrazione di anidride carbonica, ma andremo a costruire personalmente un impianto di CO2, che si basa sui processi di fermentazione dello zucchero. Con tale processo di fermentazione si ottiene dell'alcol e una notevole quantità di anidride carbonica. Utilizzando un 1 Kg di zucchero otteniamo 500 gr di anidride carbonica, che tradotti in litri sono 250.Ora vediamo da vicino come si innesca tale processo: prendiamo una bottiglia di vetro o di plastica da 1 litro, importante che sia trasparente, e andremo a mettere la soluzione, composta da circa 100-250 gr di zucchero in 1 litro di acqua, con aggiunta di 1 gr circa di lievito in polvere. La bottiglia deve essere chiusa con un tappo di gomma forato, dal quale viene inserito un tubicino. Sull'altra estremità del tubicino andrà collocato un diffusore. Tale diffusore verrà posizionato all'interno dell'acquario, possibilmente sul fondo, di modo che le bollicine di gas percorrano tutta la profondità della massa di acqua, prima di raggiungere la superficie, per poi fuoriuscire. Per concludere dobbiamo indicare il calcolo, che si deve effettuare per sapere il numero delle bollicine di gas che occorrono nei vari allestimenti di acquari; la formula è:
Numero Bollicine al Minuto= KH x Litri Vasca/50
Il KH è la durezza carbonica dell'acqua e 50 è un numero fisso.
Per il controllo a lunga durata del contenuto di CO2, esiste l'ampolla con al proprio interno un liquido indicatore. Questa sarà collocata all'interno dell'acquario, possibilmente lontano dai diffusori, e darà tre tipi di colorazioni, a secondo della concentrazione di anidride carbonica presente nella vasca:
GIALLO = troppo CO2
VERDE = contenuto giusto di CO2
BLU = carenza o totale assenza di CO2