OSSIGENO
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I primi responsabili per il consumo dell'ossigeno in acquario sono i pesci. A seconda del loro numero e dimensioni, delle diverse specie, della quantità di mangime e della temperatura, essi consumano una quantità più o meno elevata di ossigeno. Tale consumo si riduce se vengono nutriti con cautela e tenuti in un ambiente fresco (nei limiti del loro abitat ). Al secondo posto vanno citate le piante. Infatti di notte consumano soltanto ossigeno e non ne producono. Al terzo posto sono da menzionare i batteri. essi consumano ossigeno per mineralizzare tutte le sostanze di rifiuto, per esempio l'urina e le feci espulse dai pesci, i resti di piante in deperimento, e residui di cibo. Un grammo di mangime secco provoca un consumo di ossigeno di circa 1 g. Se somministra il minimo possibile il cibo , il consumo di ossigeno si riduce notevolmente: i batteri affamati consumano pochissimo ossigeno. Di giorno, quando il nostro impianto d'illuminazione è in funzione e c'è un buon apporto di sostanze nutritive, le piante d'acquario producono ossigeno che cedono all'acqua che le circonda. Questo processo è chiamato assimilazione; durante tale si può notare delle bollicine di ossigeno sotto le foglie. Di notte . quando l'impianto di illuminazione è spento, l'ossigeno non viene ceduto ma assunto. Se le piante non vengono tenute in maniera ottimale, se ad esempio mancano luce, anidride carbonica o altri elementi nutritivi, allora la produzione di ossigeno lascia a desiderare. Nell'aria la quantità di ossigeno, a una temperatura di 25 °C, è di 275 mg/l. Nell'acqua sono invece disciolti 8,25 mg/l. Quindi l'ossigeno è abbastanza poco solubile in acqua. Un'immissione continua di aria non aumenta il tasso di ossigeno disciolti nell'acqua: ciò può avvenire solo con l'immissione continua di aria sotto pressione o con l'uso di ossigeno puro. La penetrazione di ossigeno nell'acqua si svolge in tre fasi. La prima fase è la diffusione dell'ossigeno dall'aria sulla superficie dell'acqua. Questa è molto rapida. Il secondo processo è il discioglimento nella superficie dell'acqua. Anche questo è molto rapido. Il terzo processo è il trasporto dalla superficie dell'acqua verso l'interno del corpo idrico. Questo è il processo più lento. Quando non c'è movimento dell'acqua praticamente non si ha alcuna assunzione di ossigeno. Solo se l'acqua di superficie satura di ossigeno viene costantemente rinnovata, per esempio mediante una corrente o rimescolamento, l'ossigeno viene assunto rapidamente. Ci sono due fattori di influenza che fanno oscillare il tasso di ossigeno durante il corso quotidiano. Se l'aereazione è debole o assente, esiste un 'oscillazione giorno-notte, dovuta all'assimilazione delle piante. Inoltre si osserva una diminuzione del tasso di ossigeno in concomitanza con la somministrazione del cibo, variabile a seconda della quantità e del tipo di mangime. Il cibo secco produce molto più rapidamente una diminuzione dell'ossigeno rispetto al cibo vivo. Alcune ore dopo la somministrazione, il tasso di ossigeno risale. L'aumento del tasso di ossigeno può avvenire dove ci sia bisogno mediante filtraggio biologico. I filtri percolatori sono degli ottimi areatori sorprendentemente efficienti. Diverso è il discorso per chi usa i filtri aspiranti. Essi determinano soltanto un consumo di ossigeno.Ma non sono la vera e propria causa della sua diminuzione, che invece è dovuta alla quantità relativamente elevata di materiale organico, ad esempio mangime somministrato in eccesso. Il bilancio dell'ossigeno può essere migliorato riducendo la popolazione ittica o badando a un'oculata somministrazione quotidiana di cibo e favorendo la crescita della vegetazione.